Tuesday, April 22, 2014

2014.04.34

Gaëlle Coqueugniot, Archives et bibliothèques dans le monde grec: édifices et organisation, Ve siècle avant notre ère - IIe siècle de notre ère. BAR international series, S2536. Oxford: Archaeopress, 2013. Pp. xi, 168. ISBN 9781407311548. £31.00.

Reviewed by Giuseppe Squillace, Università degli Studi della Calabria (giuseppesquillace@libero.it)

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Il volume di Gaëlle Coqueugniot, sviluppo di una tesi di dottorato discussa nel 2005 presso l'Université Lumière de Lion II e di una serie di lavori preliminari pubblicati tra il 2007 e il 2013, riprende il tema, ancora oggi assai indagato, delle biblioteche e degli archivi, affrontandolo da un punto di osservazione che abbraccia nel contempo la ricerca storica e l'indagine archeologica.

L'Autrice ricostruisce, attraverso la documentazione letteraria, le fonti epigrafiche e i dati provenienti dall'archeologia, la geografia delle biblioteche e degli archivi antichi dall'epoca arcaica al II secolo d.C., interrogandosi sulla loro fondazione ma anche o soprattutto sulla loro ubicazione all'interno del panorama architettonico cittadino, sull'effettiva fruibilità dei testi, sulla loro conservazione e protezione dalle insidie del tempo e degli agenti naturali, sulla deliberata distruzione di documenti di archivio divenuti ormai inutili, o sulla ricopiatura di quelli usurati dal tempo ma ancora necessari alla conservazione della memoria cittadina e statale.

Il volume si articola in due parti. Nella prima (pp. 3-65) l'Autrice organizza e utilizza al meglio i dati, in molti casi davvero esigui, su biblioteche e archivi antichi. Essa si sviluppa in sei capitoli che ricostruiscono struttura, funzione ed effettiva fruibilità di archivi e biblioteche dall'epoca arcaica al II secolo d.C.

Nella seconda parte (pp. 67-150), di taglio esclusivamente archeologico, presenta sotto forma di schede 36 biblioteche e archivi antichi disposti in ordine alfabetico, ai quali si aggiungono quelli di Atene presentati nel capitolo secondo della prima parte (pp. 11-27). Più o meno estesa in funzione dei dati disponibili, ciascuna scheda è costituita da una prima parte dedicata alla descrizione fisica dell'edificio e alle campagne di scavo che l'hanno interessato, e, laddove possibile in presenza di informazioni sufficienti, da una seconda che illustra il funzionamento della biblioteca e/o dell'archivio e i documenti ad essa attribuibili. Il volume è chiuso da una ricca scheda bibliografica penalizzata soltanto da qualche imprecisione nella trascrizione di alcuni titoli (pp. 153-168).

Lo studio di Gaëlle Coqueugniot solleva problemi di non facile soluzione. L'Autrice evidenzia ripetutamente (ad esempio, pp. 11 e 29) la necessità di distinguere tra documenti epigrafici e documenti d'archivio. Se i documenti epigrafici (come leggi, decreti ecc.) erano in genere tratti da documenti d'archivio conservati su supporti deperibili che, incisi su materiale durevole, erano destinati a essere esposti in luoghi pubblici al fine di avere la massima visibilità, al contrario i documenti di archivio erano scritti su materiale deperibile, conservati nelle biblioteche e negli archivi e destinati a essere consultati su richiesta. In proporzione, solo pochi documenti d'archivio diventavano documenti epigrafici. Ne sono un esempio i decreti, le leggi e le lettere che oratori come Demostene ed Eschine avevano consultato all'interno degli archivi cittadini citandoli nei loro discorsi, ma che non avevano avuto una trascrizione su materiale durevole.

Partendo da questa distinzione, assolutamente basilare e indispensabile, l'Autrice si interroga sulle modalità di archiviazione dei documenti, sulle misure atte a preservarli dagli attacchi del tempo, sul sistema di consultazione (p. 11-14). Distingue così tra archivi pubblici, archivi legati a santuari e archivi privati (p. 30) riportando per ciascuna tipologia esempi precisi e rilevando, per quelli legati ai santuari, come

une telle localisation, dans un sanctuaire ou un lieu consacré, permettait une sacralisation de ces documents, qui faisait de leur falsification ou leur destruction non seulement un crime contre l'État , mais également un acte empie
(p. 34). Quanto ai fruitori degli archivi, l'Autrice segnala soprattutto magistrati e oratori, ma anche storici, e non manca di porre in evidenza anche casi di furti di documenti come quelli perpetrati dal collezionista Apelliconte di Teo nel Metroon ateniese (p. 35).

Problema di non scarsa rilevanza era, come detto, la conservazione dei documenti su materiale deperibile. Tutti erano soggetti agli attacchi dell'umidità, dei topi e degli insetti. La conservazione dei rotoli in appositi mobili e contenitori era assai in uso, come dimostra l'Autrice che riporta a proposito una serie di interessanti immagini (pp. 54-55). La deperibilità del materiale rendeva delicati i documenti di archivio che, in alcuni casi, furono distrutti fortuitamente da incendi o catastrofi naturali, in altri per volontà delle autorità: ne è un esempio la distruzione dei resoconti delle importazioni ordinata nel 118 d.C. dall'imperatore Adriano.

Sfruttando al meglio i dati disponibili, Gaëlle Coqueugniot presenta dunque una mappa dettagliata delle biblioteche e degli archivi antichi dotati anch'essi di orari e regole precise. È il caso della biblioteca di Pantainos (II secolo d.C.) che, si legge in un'iscrizione, era aperta di mattina e non prevedeva il prestito dei volumi (p. 25). L'Autrice non solo arricchisce e supporta la ricerca con dettagliatissime cartine topografiche e foto (ad esempio, pp. 26-27), ma richiama e discute la bibliografia più recente e cita in esteso, purtroppo solo in traduzione francese, numerose epigrafi utili a chiarire alcuni aspetti del tema trattato.

Così costruito il volume di Gaëlle Coqueugniot costituisce dunque un validissimo strumento nello studio delle biblioteche e degli archivi antichi e si colloca al fianco delle numerose ricerche, anche recentissime, sul tema. 1 Non esenti in alcuni casi da furti, biblioteche e archivi si facevano depositari e custodi della memoria. Consentivano così a magistrati, oratori e storici dell'epoca di recuperarla all'occorrenza e preservavano le tracce di un passato altrimenti irrimediabilmente perduto.

Contenuti

Table des figures
Abstract
Carte des sites mentionnés dans l'ouvrage
Remerciements
Introduction 1
I. Archives et bibliothèques du monde hellenisé. Definitions et historiographie de la recherche 3
1. Définitions et vocabulaire 3
2. Historique des recherché 5
II. Archives et bibliothèques à Athenes 11
1. Archivage public dans l'Athènes archaïque et classique 11
2. Le complexe bouleutérion-Métroon 14
3. Autres archives athéniennes attestées par l'archéologie: les archives de la cavalerie 20
4. Bibliothèques hellénistiques d'Athènes 21
5. Une bibliothèque romaine sur l'agora d'Athènes: la bibliothèque de Pantainos 21
III. Les archives publiques du monde grec 29
1. Notes préliminaires sur quelques présupposés concernant les archives anciennes 29
2. Évolution des archives grecques 30
3. Les archives dans la cité. Remarques topographiques 32
4. Consultation des archives publiques grecques 35
IV. Les bibliothèques grecques 39
1. Apparition et développement des bibliothèques publiques 39
2. Les bibliothèques dans la cité. Quelques éléments de topographie 40
3. Les lecteurs dans les bibliothèques grecques 41
V. Architecture et mobilier dans les bâtiments d'archives et les bibliothèques 43
1. Caractéristiques architecturales des archives grecques 43
2. L'architecture des bibliothèques grecques 45
3. Des besoins parfois contradictories 45
4. Aménagements structurels dans les archives et bibliothèques 47
5. Mobilier et aménagements périssables dans les archives et bibliothèques 49
VI. Vie et mort des archives et des bibliothèques 57
1. Conservation des écrits 57
2. La fin des archives et des bibliothèques 58
Conclusion 63
Catalogue analytique illustré des archives et des bibliothèques grecques 67


Notes:


1.   Cfr. M. Berti – V. Costa, La biblioteca di Alessandria. Storia di un paradiso perduto, Tivoli (Roma), 2010; M. Berti – V. Costa (a cura di), Ritorno ad Alessandria. Storiografia antica e cultura bibliotecaria: tracce di una relazione perduta, Atti del Convegno, Roma, Novembre 2012, Tivoli (Roma) 2014, in corso di stampa.

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